Il Purgatorio esiste: Mussolini chiede suffragi alla Beata Edvige Carboni [Giuliano Lilli presbitero]

      

             L'anima purgante di Benito Mussolini che appare in Roma 

                       alla Beata Edvige Carboni chiedendole suffragi




Secondo Edvige Carboni, Mussolini trascorse 6 anni in Purgatorio prima di salire al Cielo.

§ § §

DAL DIARIO SPIRITUALE 

DELLA SERVA DI DIO 

EDVIGE CARBONI

 

[Pozzomaggiore, Sassari, 2 maggio 1880 - 17 febbraio 1952] si legge quanto segue: “Sono Benito Mussolini. Il Signore mi ha permesso di venire a voi per ottenere qualche sollievo dalla mia sofferenza in Purgatorio. Vi esorto, come un atto di carità di darmi tutte le vostre preghiere, sofferenze e umiliazioni per due anni, se l’amministratore lo consente. La misericordia di Dio è infinita, ma così fa la sua giustizia. Non si può entrare in Paradiso finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo (sub) debito con la Giustizia Divina.  Purgatorio è terribile per me, perché ho aspettato fino all’ultimo momento per pentirmi. Il giorno di primavera del 1951, Gesù mi ha detto dopo la Comunione: Questa mattina, l’anima di Benito Mussolini entrò nel cielo-




DONNA RACHELE, LA MOGLIE 

DI BENITO MUSSOLINI, 

CHIEDE A PADRE PIO NOTIZIE SULL’ANIMA DEL DUCE


La vedova era ossessionata dai sogni del marito. All’inizio lo vedeva triste, la giacca trapassata dai proiettili, via via le apparse più sereno finché non lo ritrovò giovane, tranquillo a dirle che, dov’era, non vi erano rancori. 
   Pensò che era stato «accolto dal Signore»
Voleva perciò una conferma autorevole e così, ella stessa raccontava, decise di andare da Padre Pio, «l’unico sant’uomo di cui veramente mi fidassi». 
Continua il libro: «Si inginocchiò davanti a lui: Sono la vedova di Benito MussoliniLo soChe ne è di mio marito? Ha salvato la sua anima?
“Perché lo chiedete a me? Non ve lo ha già detto lui quando è venuto a trovarvi?
Sì, me lo ha detto...Alzatevi, donna pia, e andate in pace
».




ALCUNE PRECISAZIONI [IN FINE DEI TEMPI]
1) Padre Pio non era un simpatizzante del Fascismo. Quando vedeva i genitori offrire i figli al Duce, commentava: «È un peccato grave. I figli si offrono a Dio. E Mussolini la pagherà cara».
- Dal libro testimonianza (cfr. Rachele Mussolini, “Mia nonna e il Duce”, Rizzoli, Milano 2011, pp. 18, 200). Anche Papa Pio XI asseriva: è un buon uomo ma quando si pone in quell’atteggiamento statolatrico non si accorge che fa molto male alla sua immagine! Eppure intorno alla difesa del bene pubblico leggiamo 
San Pio da Pietrelcina asserireMussolini è uno dei più grandi politici che io abbia mai visto, le sue idee rispecchiano il bene di ciò che è scritto sulla Sacra Bibbia, è il perfetto guidatore dell’umanità.





                        
AFFRESCO COL CAPO DEL GOVERNO ITALIANO 

BENITO MUSSOLINI

REALIZZATO NELLA CHIESA DELLA MADONNA DELLA DIFESA 

EDIFICATA DAI MOLISANI,

AFFRESCO REALIZZATO TRA 1927 E 1933 IN MONREAL IN CANADA

A FUTURA MEMORIA DEI PATTI LATERANENSI

DELL'11 FEBBRAIO 1929








 

   LA MADONNA ALLA BEATA ELENA AIELLO: “TI MOSTRERÓ COME SONO PUNITI I NEMICI DI DIO”:STALIN MORIVA IL 5 MARZO 1953 E DE GASPERI IL 19 AGOSTO 1954 - L’Ufficialità borghesista carbonara che domina l’opinione pubblica generale asserisce che il cattolico che si attiene ai Dieci Comandamenti è uno squilibrato, un nevrotico, un malato, quindi un emarginato. Scrive Vincenzo Speziale nel suo Dio scrive a Mussolini, Le profezie del 2000 per l’Italia e per il mondo negli scritti della monaca santa Venerabile Madre Elena Aiello (Edizioni Segno, Tavagnacco 2000), p. 67: Durante l’essudazione di sangue del 1961, nell’ultimo anno della sua vita terrena [che per lei si concluderà in Roma il 19 giugno], Suor Elena Aiello [nata a Montalto Uffuco in Calabria il 10 aprile 1895], ebbe UNA VISIONE, trascritta dal padre Francesco Mazza, testimone oculare di molti fatti straordinari:

   (...) Parlo di una rivelazione in una visione. Erano già morti Benito Mussolini e Alcide De Gasperi. Benito Mussolinile apparve e le disse che si trovava in Purgatorio

 

e la incaricava di avvertire i governanti d’Italia

ad essere saggi nel governare,

altrimenti l’Italia sarebbe andata in rovina,

che presto la Russia [eugenetico- bolscevica],

avrebbe invaso l’Europa

e avrebbe portato molte rovine 

nella nostra patria.

 

  E per Mussolini siamo nell’arco di tempo in Purgatorio che termina nella primavera 1951 secondo Edvige Carboni: lo stesso ammonimento dell’ex Duce fa infatti pensare al braccio di ferro del 1948. Seguita don Marcello Speziale: In un’altra occasione le apparve Alcide De Gasperi, che le manifestò di essere anch’egli in Purgatorio (…) La Madonna, che le era apparsa, le disse: ‘Ti mostrerò come sono puniti i nemici di Dio’.

 

   Dopo qualche istante esclamò di scorgere tra le fiamme l’anima di 

                                               Josif Stalin, 

               con intorno un vuoto riservato ai suoi adepti (...)”.



ORAZIONE  DI  SAN  GREGORIO  PAPA 
 IN  SUFFRAGIO  DELLE  ANIME  PURGANTI  

Dopo aver recitato per un intero mese questa preghiera anche quell’anima che fosse condannata fino  al giorno del giudizio, verrà liberata lo stesso giorno. 

Signore Gesù, questa orazione sia fatta a lode della tua ultima agonia, di tutte le tue piaghe, dei dolori, dei sudori e delle pene che tu hai sofferto sul Calvario per amore nostro. Ti prego di offrire tutto il tuo sudore, il tuo Sangue, le tue piaghe al Padre per i peccati commessi da…(nome)…

Padre Nostro, Ave Maria, Eterno Riposo

Signore Gesù, questa orazione sia fatta a lode della tua ultima agonia, delle tue grandi pene, dei tuoi martirii e di tutto ciò che hai sofferto per noi, specialmente allorché il Tuo Cuore fu squarciato.
Ti prego di offrire tutte queste pene al Padre tuo per tutti i peccati che ha commesso l’anima di …(nome)…in pensieri, parole, opere ed omissioni.

Padre Nostro, Ave Maria, Eterno Riposo

Signore Gesù, questa orazione sia offerta in lode al grande amore che hai avuto per il genere umano e che ti ha fatto venire dal cielo sulla terra a patire pene e martirii e la morte stessa.
Ti prego per quell’amore con cui hai aperto il Paradiso all’uomo che con il peccato l’aveva perduto, degnati di offrire al Padre i tuoi infiniti meriti per liberare l’anima di…(nome)…da tutte le pene del Purgatorio.

Padre Nostro, Ave Maria, Eterno Riposo

Amabilissimo Gesù, ti offro l’anima di …(nome)… ed imploro sopra di lei ad uno ad uno tutti i momenti, i patimenti, le azioni, le virtù, i meriti, le suppliche, i sospiri ed i gemiti della tua vita, la Santissima passione e la  penosissima morte sulla Croce, il preziosissimo Sangue che hai sparso per la nostra salvezza e redenzione, con tutti i meriti del tuo Cuore divino, di Maria Santissima, di S. Giuseppe e di tutti i Santi. Amen.





IL DUCE DEL FASCISMO, INFATTI, NON AVEVA ASCOLTATO NÉ NEL 1940 PER EVITARE IL CONFLITTO NÉ NEL 1943 PER GIUNGERE A TEMPESTIVA RESA IL DIVIN REDENTORE CHE GLI SCRIVEVA TRAMITE L’ALTRA STIGMATIZZATA LA BEATA SUORA CALABRESE ELENA AJELLO -  Nel 1940 accade una cosa assolutamente inimmaginabile per quei tempi e che poi, esattamente 15 anni dopo, diventerà notizia di pubblico dominio per via di un lungo racconto pubblicato la mattina nel marzo 1956 dal famoso quotidiano nazionale “Il Giornale d’Italia”. 

   Era, nei fatti, il racconto del rapporto che Madre Elena Aiello era riuscita ad avere con il Capo del Governo Benito Mussolini, a cui la stessa suora, il 23 aprile del 1940, aveva fatto recapitare una sua lettera strettamente personale per convincerlo a rinunciare alla guerra, perché avrebbe distrutto il Paese e devastato la vita del popolo italiano. 

   Ma prima ancora di questo scambio epistolare, il Duce si era già preoccupato di sostenere l’opera umanitaria di Madre Elena, mandandole direttamente a Cosenza un aiuto in denaro che sarà determinante per la costruzione delle prime opere della mistica cosentina.

   E a parlare, per la prima volta in assoluto, al Duce di Madre Elena, del suo carisma e della sua straordinaria mobilitazione umanitaria in favore e in difesa dei bambini orfani dell’intera provincia calabrese era stato proprio il Prefetto del tempo, Guido Palmardita, influente e vecchio amico fidato di Mussolini mandato da Roma a Cosenza come rappresentante del Governo.
   Questo che segue è il testo integrale della lettera diretta al Duce, e che portava la firma autografa di Madre Elena. 

 

  «Al Capo del Governo Benito Mussolini Duce. Vengo a Voi in nome di Dio per dirvi ciò che il Signore mi ha rivelato e che vuole da voi. Io non volevo scrivere, ma ieri, 22, il Signore mi è apparso di nuovo imponendomi di farvi sapere quanto segue: 

 

    "Il mondo è in rovina per i molti peccati e particolarmente per i peccati d'impurità che sono arrivati al colmo dinanzi alla Giustizia del mio Padre Celeste. Perciò tu dovrai soffrire ed essere vittima espiatrice per il mondo e particolarmente per l'Italia, dove è la sede del mio Vicario. Il mio Regno è regno di pace, il mondo invece è tutto in guerra. I Governatori dei popoli sono agitati per acquistare nuovi territori.


   Poveri ciechi!... Non sanno che dove non c'è Dio non vi può essere alcuna vera conquista! Nel loro cuore non vi è che malvagità e non fanno che oltraggiarmi, deridermi, disprezzarmi! Sono demoni di discordia, sovvertitori dei popoli e cercano di travolgere nel terribile flagello anche l'Italia, dove sta Dio in mezzo a tante anime e la sede del mio Vicario, Pastor Angelicus. La Francia, tanto cara al mio cuore, per i suoi molti peccati, presto cadrà in rovina e sarà travolta e devastata come Gerusalemme ingrata. 


   All'Italia, perché sede del mio Vicario, ho mandato Benito Mussolini, per salvarla dall'abisso verso il quale si era avviata, altrimenti sarebbe arrivata in condizioni peggiori della Russia. In tanti pericoli l'ho sempre salvato; adesso deve mantenere l'Italia fuori della guerra, perché l'Italia è civile ed è la sede del mio Vicario in terra. 


Se farà questo avrà favori straordinari e farò inchinare ogni altra Nazione al suo cospetto. 

Egli invece ha deciso di dichiarare la guerra, ma sappia che se non la impedirà, sarà punito dalla mia Giustizia!". Tutto questo mi ha detto il Signore. Non crediate, o Duce, che io mi occupi di politica. Io sono una povera Suora dedicata all'educazione di Piccole abbandonate e prego tanto per la vostra salvezza e per la salvezza della nostra Patria. 

Con sincera stima dev.ma Suor Elena Aiello». 

 

   Oggi sappiamo soltanto – perché questo riferiscono fonti vaticane - che la lettera scritta da Madre Elena venne materialmente consegnata dalla stessa mistica calabrese nelle mani della sorella del Duce, Donna Edvige Mancini Mussolini, il 6 maggio 1940; e che la stessa la portò poi personalmente al fratello soltanto qualche giorno più tardi. 

               Come si fa però ad essere certi di tutto questo? 






   LA SECONDA LETTERA È DI TRE MESI PRIMA DEL COLPO DI STATO DI VITTORIO EMANUELE III IL 25 LUGLIO 1943 DAL CUI PERICOLO VOLEVA ANCORA SOTTRARRE MUSSOLINI -  Tre anni dopo, esattamente il 15 maggio 1943, Madre Elena fece recapitare una sua seconda lettera, questa volta indirizzata personalmente solo alla sorella del Duce, Donna Edvige, e che confermava in termini assoluti i toni e lo spirito della sua prima lettera inviata tre anni prima al fratello Benito Mussolini. Eccone il testo integrale. 

   «Gent.ma Donna Edvige, questo mio lungo silenzio vi avrà fatto forse pensare che io mi sia dimenticata di voi, mentre invece io mi ricordo tutti i giorni, nelle mie povere preghiere, seguendo sempre le dolorose vicende della nostra bella Italia. Noi ci troviamo fuori Cosenza, a causa dei bombardamenti. La barbarie nemica ha sfogato il suo odio, sganciando bombe sulla città di Cosenza, causando devastazione, dolore e morte fra la popolazione civile. Io mi trovavo a letto con le sofferenze: tre bombe sono cadute vicino al nostro Istituto, ma il Signore ci ha salvato nella sua infinita bontà e misericordia. Per tenere lontane le bambine dal pericolo di nuove incursioni, ci siamo rifugiate a Montalto Uffugo, mio paese natio, dove ci troviamo certamente a disagio, ma tutto offriamo al Signore per la salvezza dell'Italia. 

   La ragione di questo mio scritto è per rivolgermi nuovamente a voi, come nel mese di maggio del 1940, quando venni a Roma presentata dalla Baronessa Ruggi, per consegnarvi in inscritto le rivelazioni avute dal Signore riguardo al Duce. Ricordate quando il 6 maggio del 1940 dicevamo che il Duce aveva deciso di fare la guerra, mentre il Signore gli faceva sapere nella mia lettera che doveva salvare l'Italia dalla guerra altrimenti sarebbe stato punito dalla Sua divina Giustizia?

   "In tanti pericoli - diceva Gesù - l'ho sempre salvato; anche lui, adesso, deve salvare l'Italia dal flagello della guerra, perché vi è la sede del mio Vicario. Se farà questo gli darò favori straordinari e farò inchinare ogni altra Nazione al suo cospetto; invece, lui ha deciso di fare la guerra, ma sappia che se non la impedisce, sarà punito dalla mia Giustizia". Ah!... se il Duce avesse dato ascolto alle parole di Gesù, l'Italia non si sarebbe trovata ora in così triste condizione!... Io penso che il cuore del Duce sarà molto rattristato nel vedere l'Italia, da un giardino fiorito, trasformato in un campo deserto, seminato di dolore e di morte. 

   Ma perché continuare questa guerra terribilmente crudele, se Gesù ha detto che per nessuno vi sarà vera vittoria? Perciò, Cara Donna Edvige, dite al Duce, a nome mio, che questo è l'ultimo avviso che il Signore gli manda. Potrà ancora salvarsi mettendo tutto nelle mani del Santo Padre. Se non farà questo - diceva il Signore - presto scenderà su di lui la Giustizia Divina. Anche gli altri Governatori che non ascolteranno gli avvisi e le direttive del mio Vicario saranno raggiunti e puniti dalla mia Giustizia.
   Vi ricordate il 7 luglio dell'anno scorso quando mi dicevate che cosa ne sarebbe stato del Duce ed io vi risposi che se non si fosse mantenuto unito al Papa sarebbe finito peggio di Napoleone? Ora vi ripeto le stesse parole: Se il Duce non salverà l'Italia rimettendosi a quanto dirà e farà il Santo Padre, presto cadrà; anche Bruno dal cielo chiede al padre la salvezza dell'Italia e di lui stesso. 

   Il Signore dice spesso che l'Italia sarà salva per il Papa, vittima espiatrice di questo flagello, perciò non vi sarà altra via per la vera pace e per la salvezza dei popoli, fuori di quella che traccerà il Santo Padre.Cara Donna Edvige, riflettete bene come tutto ciò che ha detto il Signore si sia perfettamente avverato. Chi è che ha causato tanta rovina all'Italia? Non è stato forse il Duce per non avere ascoltato le parole di nostro Signore Gesù Cristo? Ora potrà ancora rimediare facendo quanto vuole il Signore. Io non mancherò di pregare». Quando si dice, “…le vie del Signore sono davvero infinite”. 






 

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