Elisabeth Barton the nun of Kent (suora veggente) e la predizione a Enrico VIII d'Inghilterra: "...non parlare dell'Inferno significa riempirlo" [Giuliano Lilli presbitero]

 

"PARLARE DELL'INFERNO SIGNIFICA SVUOTARLO, NON PARLARNE SIGNIFICA RIEMPIRLO"! CI RICORDA SAN GIOVANNI BOSCO

IL 7 GENNAIO 1536 MORIVA LA REGINA PIÙ AMATA DAGLI INGLESI CATERINA D'ARAGONA (WILLIAM SHAKESPEARE). 

L'INFERNO ED ENRICO VIII/ANNA BOLENA...


LA RIVELAZIONE PROFETICA AD ENRICO VIII D'INGHILTERRA 
DA PARTE DELLA SUORA VEGGENTE ELIZABETH BARTON


ENRICO VIII É IL CORIFEO DEL CATTOLICESIMO LIBERALE: MAI DIMENTICARE CHE LUI SI RITENNE SEMPRE CATTOLICO!...  - Antonio Gramsci osserva intorno al sedicente Cattolicesimo liberale o Catto-comunismo o semplicemente Modernismo: Il cattolicesimo democratico FA CIÓ che il comunismo NON POTREBBE: amalgama, ordina, vivifica E SI SUICIDA” (Luigi Villa, Paolo VI, processo a un Papa?, Editrice Civiltà, Brescia 1999, p. 132). Ecco perché il Liberalismo è Protestantesimo. Il Cesarismo riformato è Falso Cristianesimo ed il Cesarismo rivoluzionario falsa laicità.

 


LA PIA VEGGENTE DEL KENT - ELIZABETH BARTON, DETTA ANCHE IN INGLESE "THE NUN OF KENT" NATA NEL 1506 VISITATA E CONSULTATA NON SOLO DAL POPOLO MA ANCHE DA ALTI PRELATI TRANS-MANICHENSI BRITANNICI, IN QUANTO SEMPLICE MESSAGGERA DI CRISTO, CON ESTREMO CORAGGIO AVVISÒ ENRICO VIII, CHE, QUALORA AVESSE DIVORZIATO DALLA VIRTUOSA REGINA CATERINA D’ARAGONA, ELLA AVEVA GIÀ AVUTO LA VISIONE SOVRANNATURALE NEL POSTO RISERVATIGLI IN ETERNO NELL’INFERNO. 

L’IGNOBILE TIRANNO ENRICO VIII ANZICHÉ RETROCEDERE LA FECE IMPRIGIONARE, TORTURARE E DECAPITARE AL TYBURN, IL LUOGO DEI SUPPLIZI A LONDRA, ASSIEME AGLI ALTRI TRE ECCLESIASTICI CATTOLICI CHE SEGUIVANO LA SANTA DONNA IL GIORNO 20 APRILE 1534. NON ANCORA SODDISFATTO DI TANTA BLASFEMA CRUDELTÀ FECE ESPORRE LA TESTA DELLA MARTIRE SULLA PICCA AL PONTE DI LONDRA. LA MESCHINA RAFFIGURAZIONE DELLA SANTA QUALE FANATICA VISIONARIA RITRATTA ASSIEME AI TRE ECCLESIASTICI CATTOLICI, PRESENTE NELLA STORIA D’INGHILTERRA SCRITTA DAL FAZIOSO QUANTO BLASFEMO DAVID HUME, RESTI A FUTURA MEMORIA IN QUANTO LA STESSA CHIESA SCISMATICA INGLESE FONDATA DAL MEDESIMO DESPOTA ENRICO VIII LA VENERA QUALE SANTA MARTIRE COME NEL CASO DELLA BASILICA DI SANT’AGOSTINO DI CANTERBORY!

Per maggior info: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Elizabeth_Barton ARTICOLO VERITIERO. PERSINO LA CHIESA ANGLICANA PROTESTANTE LA VENERA QUALE SANTA.


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IL 28 GENNAIO 814 MORIVA IL RE NATURAL-CRISTIANISSIMO CHE CO-FONDAVA ASSIEME AL PAPA L'EUROPA ANCORA BARBARA IN CRISTIANA, CARLO MAGNO, IL 28 GENNAIO 1547 PIENO DI RIMORSI MORIVA ANNEGATO NELLA PROPRIA PINGUEDINE IL RE ERETICO-SCISMATICO ENRICO VIII COMUNICANDOSI AL SANTISSIMO SACRAMENTO IN GINOCCHIO NEL CERCARE DI RIPARARE I MALI INCALCOLABILI PROVOCATI DALLA SUA ARROGANZA CESARISTA  ALLA CHIESA CATTOLICA TRANS-MANICHENSE NEL RIDURRE IN ESTREMA MISERIA CONTADINI E PASTORI SCACCIATI DAI LORO CARI ATAVICI QUANTO FELICI TERRENI FEUDALI.

MA IL NASCENTE DEEP STATE SPUNTATO APPUNTO IN TALE MOMENTO STORICO NON A CASO NEL PROTESTANTESIMO NON TENNE ANARCHISTICAMENTE CONTO DI ALCUNA LEGGE REALE DI RIPARAZIONE DA LUI FIRMATA IN PUNTO DI MORTE ARTATAMENTE IGNORANDOLA PER NON RESTITUIRE I BENI IMMOBILI USURPATI A CHIESA E DEMANIO!... È STORIA!...


LA MADONNA ALLA BEATA ELENA AIELLO: “TI MOSTRERÓ COME SONO PUNITI I NEMICI DI DIO”: STALIN MORIVA IL 5 MARZO 1953 E DE GASPERI IL 19 AGOSTO 1954 - L’Ufficialità borghesista carbonara che domina l’opinione pubblica generale asserisce che il cattolico che si attiene ai Dieci Comandamenti è uno squilibrato, un nevrotico, un malato, quindi un emarginato. Scrive Vincenzo Speziale nel suo Dio scrive a Mussolini, Le profezie del 2000 per l’Italia e per il mondo negli scritti della monaca santa Venerabile Madre Elena Aiello (Edizioni Segno, Tavagnacco 2000), p. 67: Durante l’essudazione di sangue del 1961, nell’ultimo anno della sua vita terrena [che per lei si concluderà in Roma il 19 giugno], Suor Elena Aiello [nata a Montalto Uffuco in Calabria il 10 aprile 1895], ebbe UNA VISIONE, trascritta dal padre Francesco Mazza, testimone oculare di molti fatti straordinari:

   (...) Parlo di una rivelazione in una visione. Erano già morti Benito Mussolini e Alcide De Gasperi. Benito Mussolinile apparve e le disse che si trovava in Purgatorio

 

e la incaricava di avvertire i governanti d’Italia

ad essere saggi nel governare,

altrimenti l’Italia sarebbe andata in rovina,

che presto la Russia [eugenetico- bolscevica],

avrebbe invaso l’Europa

e avrebbe portato molte rovine 

nella nostra patria.

 

  E per Mussolini siamo nell’arco di tempo in Purgatorio che termina nella primavera 1951 secondo Edvige Carboni: lo stesso ammonimento dell’ex Duce fa infatti pensare al braccio di ferro del 1948. Seguita don Marcello Speziale: In un’altra occasione le apparve Alcide De Gasperi, che le manifestò di essere anch’egli in Purgatorio (…) La Madonna, che le era apparsa, le disse: ‘Ti mostrerò come sono puniti i nemici di Dio’.

 

                       Dopo qualche istante esclamò di scorgere tra le fiamme l’anima di 

                                                                Josif Stalin, 

                                con intorno un vuoto riservato ai suoi adepti (...)”.



MORTE DI ENRICO VIII: IMPOSSIBILE NON PENSARE ALL'AMMONIMENTO DI  SUOR ELISABETTA BARTON APPUNTO PER QUESTO DA LUI UCCISA E PROFANATA!  - La morte di Enrico VIII raccontata da S. Alfonso M. de Liguori Il 28 gennaio 1547 moriva Enrico VIII colui che per seguire i suoi vizi, da “difensore della fede” contro le bestemmie di Lutero, perseguitò peggio del Sassone la Chiesa Romana e consentì che nella cattolica Inghilterra si introducesse la peste dell’eresia.

    Ma giunse finalmente il tempo della morte e la fine degli eccessi di Enrico. Era egli in età di 57. anni compiuti, ed era fatto così pingue, che quasi non passava per le porte, e per salire le scale bisognava che gli altri quasi lo portassero sulle loro braccia. Allora insieme coll’infermità l’assalì una straordinaria mestizia ed un gran rimorso di coscienza che gli ricordava tante ingiustizie e sacrilegi commessi, tanti scandali dati, e tante uccisioni di ecclesiastici e secolari; poiché aveva egli data la morte a due cardinali, a tre arcivescovi, a 18 vescovi, a molti arcidiaconi, a 500 sacerdoti, a 60 superiori religiosi, a 50 canonici, a 29 baroni, a 366 cavalieri, e ad innumerabili altri gentiluomini e plebei, affin di stabilire il suo sacrilego primato sulla chiesa d’Inghilterra. 

   Gli sovraggiunse poi una risipola alla coscia con febbre, la quale gli fece sentire che si accostava la fine della sua vita. Vogliono molti ch’egli allora avesse spiegato ad alcuni vescovi il desiderio che aveva di riconciliarsi colla Chiesa. Ma chi voleva parlargli con chiarezza, quando egli aveva fatti uccidere tanti prelati, solamente perché quegli si eran dichiarati cattolici? bisognava che avesse trovato allora un petto forte, che nonostante il timor della morte gli avesse detto apertamente che se voleva quietar la sua coscienza, non vi era altro mezzo che di pentirsi dei mali fatti, e riparando agli scandali dati, umiliato ritornare alla Chiesa che aveva abbandonata. Ma questo petto forte non lo trovò; appena vi fu uno il quale gli disse (e non senza timore) che siccome si era al principio convocato il parlamento per introdurre il male, così chiamato si fosse un nuovo parlamento per ritrovare il rimedio. 

   Si diede l’incombenza ai consiglieri di stato, che pubblicassero questa intenzione del re; ma quelli, temendo con ciò di avere a restituire i beni delle chiese loro dati, trascurarono di eseguirla E così Enrico lasciò le cose della Chiesa nello stesso cattivo stato in cui le aveva poste; e quindi ne seguirono appresso rovine più grandi, come vedremo. Il re avanti di morire fece aprire una chiesa dei francescani che stava chiusa, e vi fece dir messa, troppo scarso rimedio a tanti mali commessi! Indi fece testamento; lasciò erede dei suoi regni Edoardo, unico maschio che aveva in età di nove anni, e gli lasciò sedici tutori e curatori, ordinando che il figlio si educasse nella religione cattolica, ritenendo tuttavia il primato ecclesiastico, che in lui trasmetteva; ecco la bella disposizione con cui moriva. In caso poi ch’Edoardo morisse senza prole, istituì erede Maria, figlia della regina Caterina; e morendo anche Maria senza figli, volle che le succedesse Elisabetta, figlia di Anna Bolena. 

   Fece dipoi celebrare più messe in sua presenza, e volle ricevere il viatico sotto la sola specie di pane, ed in ginocchio: gli dissero che in quello stato in cui si trovava poteva far di meno d’inginocchiarsi; rispose: “Se io mi mettessi sotto terra, né pure userei quel rispetto che merita quel Dio che ricevo”. Ma come poteva Iddio gradire tali ossequi da un uomo che si aveva posta sotto i piedi la Chiesa Cattolica, e moriva separato da quella? Voleva Enrico con quegli atti esterni quietare le grandi angustie che provava, ma non erano essi sufficienti a fargli ricuperare la divina grazia né la pace perduta. Stando in fine di vita richiese che venisse ad assisterlo qualche religioso; ma come poteva averlo, dopo ch’esso gli aveva scacciati tutti dal regno? Cercò poi da bere, ed avendo bevuto, disse ad alta voce queste parole a coloro che gli stavano dintorno: “E con ciò è finita ed è perduta ogni cosa per me”; e poco appresso spirò. (Sant’Alfonso Maria de Liguori, "Storia delle Eresie", vol.  IV, 1, 120). Fonte Radio Spada

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