Restauro dell'Edicola dei Santi Medici Cosma e Damiano - Seconda Parte: altri dettagli della fase di ristrutturazione

 Nelle seguenti foto: alcuni momenti salienti del restauro da parte del curatore diretto Luigi Massaro e dell'aiutante Nicandro Pirolli che ha contribuito all'opera - tra le tante - 
col puntuale trasporto dei materiali edili occorrenti e l'acqua per l'impasto 

Il cantiere di lavorazione: si vede il ponteggio per essere allestito.
Dinanzi a questa Edicola si fermava a pregare la suocera di Nicandro, la compianta Signora Filomena Tedeschi,
che i Primi Venerdì del mese attendeva con gioia don Giuliano che le arrecava la Santa Comunione
in via Stazione a Roccaravindola; ai suoi funerali nella chiesa di Santa Caterina d'Alessandria a Pozzilli,
predispose in vita che concelebrasse [e predicasse] anche don Giuliano
Nicando Pirolli e  Luigi Massaro durante una fase del lavoro di restauro


Nicandro Pirolli ricorda questa Edicola cui è legato con affetto da sempre e la sua consorte Anna vi ha fatto accendere sempre il lumino nelle festività ricorrenti anche lei legatavi dall'infanzia. Anche per questo vincolo di amicizia, don Giuliano Lilli, parroco della Famiglia Pirolli la quale dimora in Roccaravindola, noto sacerdote edicolista sacro assieme a loro ed all'altro devoto Luigi Massaro si sono decisi di ricorrere tempestivamente ai ripari prima che ella crollasse

Nei seguenti videoRestauro Edicola dei Santi Cosma e Damiano: Rafforzamento/Semi-Rifacimento parte muraria



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L'ultimo intervento di consolidamento e di estetica è avvenuto nel cuore del tempietto ovvero nella nicchia.
Don Giuliano Lilli ricordava di aver visto questa Edicola più di venti anni fa coi coniugi
 Giuseppe Emilio Cioffi e Claudia Roccio ma pur ritornando su al Demanio non sapeva individuarne più il luogo. La mamma del Diacono Cioffi, Elisa Giovina Pirolli era infatti del Demanio. Don Giuliano vi ritornava
qualche mese fa accompagnato da Nicandro Pirolli il quale gli indicava anche l'altra Edicola di Sant'Antonio di Padova
sempre sulla stessa Mulattiera ed anch'ella ammalorata che necessita di restauro.


Santi Cosma e Damiano
Il devoto Luigi Massaro ha preferito rifinire la base della nicchia con la pietra a faccia vista e non con la malta cementizia

Luigi Massaro sta rimuovendo il materiale malorato per porre al sicuro la nicchia

Il capillare intervento estetico nella piccola volta ad opera di un Luigi compiaciuto
per essere riuscito a consolidare e salvare anche e innanzitutto l'effigie dei Santi Medici

Santi Cosma e Damiano
La cibatura che si avvicina all'antico colore della antica malta
evitando la freddezza grigia del cemento:
si noti la Santa Croce realizzata da Salvatore Coppola
come svetti solennemente nel cielo
In questa immagine e nelle altre due che seguono:
un dettaglio-campione della pietra viva presa "in loco" di cui è formata la struttura dell'edicola

Come anche la parte retrostante ammalorata ad oltranza si stava avviando al prossimo crollo 


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Parte alta retrostante dell'edicola prima di sistemare il tetto in coppi antichi detti a Monteroduni e Forli "ping[i]" con g' di gioia mentre nel Demanio detti "canali"

Luigi Massaro e Nicandro Pirolli la mattina del 3 ottobre 2017 stanno salendo l'antica mulattiera per Casale
 assieme a don Giuliano Lil per iniziare il restauro

Alcune operazioni di diserbamento si sono dovute effettuare manualmente
là dove l'utilizzo del trattore e della motosega era impossibile

Per facilitare il trasporto del materiale edilizio e l'acqua per l'impasto sul luogo in cui sorge l'Edicola
c'ha pensato Nicandro Pirolli col suo trattore

Il mezzo di trasporto dei materiali mentre sale su all'Edicola
che ha invocato con ogni eloquenza i devoti in parola alla sua riparazione

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Alcuni bassi ponteggi rudimentali improvvisati costruiti "sul posto" però ben solidi, s'intende,
allestiti appositamente per questo lavoro medio finale dopo che il lavoro in alto era stato già terminato 

Ancora "pietra viva"
elemento di prim'ordine in quest'opera dopo il quadro maiolicato dei due Santi (s'intende):
la feritoia attesta come gli agenti atmosferici avessero già iniziato
ad attaccare l'antica malta per l'intera estensione del muro


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