Edicola di Sant'Antonino sulle prime case in Viticuso [dopo quella di Canneto]

Questa edicola di Sant' Antonino (Patrono di Viticuso), fu apposta nel 1912 da Salvatore de Santis, alla venerazione pubblica dei fedeli.
   Il Circondario di Sora di cui Acquafondata, Casalcassinese e Viticuso fanno parte è una Regione Storica di Terra di Lavoro, che, non rientra in alcun modo nella Ciociaria la quale inizia subito dopo Pontecorvo. I Circondari di Sora e Gaeta, infatti, Terra di Lavoro Nord, sono passati col Lazio nel 1927. Tutta la documentazione importante fino al recente passato di questi paesi è riscontrabile in Santa Maria Capua Vetere.

Pietra da taglio e maiolica sacra combaciano alla perfezione soprattutto per il Martire Scalpellino  



La ‘passio’ del Martire Antonino è andata persa, ma le notizie che rimangono nei ‘sinassari’, sono sufficienti per ricostruire il racconto della sua vita.  Antonino nacque ad Aribazos nella Siria Seconda; scalpellino di mestiere, passando un giorno in una località vicino Apamea di Siria, antica città posta sul fiume Oronte, rimproverò i pagani che adoravano i loro idoli, (siamo nel I secolo); trascorse due anni presso un anacoreta di nome Teotimo ritornando poi presso Apamea in cui rivelando uno zelo che rasentava l’imprudenza, entrò nel tempio frantumando gli idoli, provocando così l’ira dei pagani, che lo percossero.
   Il vescovo di Apamea (questa città fu sede vescovile sin dal I secolo) gli chiese di costruire un chiesa in onore della SS. Trinità, ma dopo aver iniziato il lavoro fu assalito dai pagani che si ritenevano offesi dalla sua sfuriata e l’uccisero, aveva solo vent’anni.
Un altro ‘sinassario’ racconta che il corpo di Antonino fu dapprima smembrato e poi sepolto in una caverna ad Apamea in cui il vescovo della città fece costruire sulla stessa caverna, una basilica a lui dedicata, la quale fu poi distrutta già prima delle Basiliche di Gerusalemme coi 60.000 cristiani sterminati da Cosroe II Re di Persia († 628) e dai Sinedriti nel VII secolo; questa basilica era già nota nel 518, menzionata negli atti di un Concilio della Siria.
   Da qui la storia di s. Antonino finisce e comincia quelle delle sue reliquie che sarebbero state portate da un certo Festo nella Noble-Val in Francia, dopo la distruzione di Apamea avvenuta nel 540 ad opera di Cosroe I di Persia; dalla Noble-Val alcune reliquie passarono a Pamiers e altre ancora trasferite a Palencia in Spagna. 



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Nel video: Edicola di Sant'Antonino: brevi cenni storici.

Viticuso ovvero conca tra due vette


Santa Croce A Viticuso

La Croce all'ingresso di Viticuso


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